Chiara, imprenditrice di successo

Un’imprenditrice di successo in periodo di crisi

Oggi vi raccontiamo la storia di Chiara, imprenditrice di successo, titolare della pasticceria Mon sciù a Napoli.

La storia di Chiara è la storia di un’imprenditrice di successo, un esempio di resilienza nella sua categoria, in tempi difficili come questi in cui il suo e tanti altri settori stanno subendo un forte calo dovuto al lockdown.

Chiara si è fatta da sola, ha seguito la sua passione principale, abbandonando gli studi di Psicologia alla Sapienza di Roma ad appena 5 esami dalla laurea.

Inizia a muovere i suoi primi passi in una cioccolateria di Roma.

Successivamente viene contattata dal Belgio, dove inizia a frequentare uno stage a Florenville, piccola cittadina di appena 3000 abitanti; in seguito lo stage diventa contratto di lavoro.

Chiara non si accontenta, vuole conoscere, studiare, esplorare, continuare ad approfondire le lingue, infatti lei si definisce “pasticciera globetrotter”, forse unica nel suo settore.

Non i ferma decide di imbarcarsi sul mega yacht Christina, gioiello di Aristotele Onassis per intenderci, continua a conoscere, ad esplorare ad arricchirsi.

Si trasferisce a Parigi, dove inizia a lavorare al Museo del Cioccolato, suo sogno da sempre.

Prosegue per la sua strada che la porta ad imbarcarsi di nuovo questa volta per cucinare alle dipendenze di un magnate cinese.

Visita i Caraibi ed il golfo del Bengala e grazie a questa esperienza, inizia a mixare i sapori classici con quelli esotici.

Da qui inizia a covare il desiderio di tornare in patria e mettersi in proprio.

Ne 2018 fa ritorno a Napoli dove inizia a cercare tutti gli “ingredienti” per mettere in piedi la sua pasticceria.

Poco prima del lockdown nasce Mon Sciù

Mon Sciù propone dolci esclusivi, un sapiente mix tra sapori esotici e tradizione napoletana, tra i preferiti dell’imprenditrice di successo, troviamo la pasta choux con crema mousselline alla vaniglia e quella con l’albicocca del Vesuvio e timo.

Chiara è un esempio di resilienza nella sua categoria, si organizza da sola, si fa conoscere attraverso i social, il suo codice iscrizione alla camera di commercio prevede asporto e delivery.

Inizia un nuovo capitolo: la consegna le consente di distinguersi in un periodo micidiale per il commercio e l’artigianato.

Chiara vola…

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aggiornamenti Resto al sud: Gli under 56 possono accedere al finanziamento

Aggiornamenti Resto al sud. L’età massima dei beneficiari è stata aumentata: possono accedere al finanziamento gli under 56.

Il 30 dicembre 2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 322 la Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020). Trattasi del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”.

Il testo introduce misure per:

  • il rilancio delle imprese.
  • il sostegno alle famiglie e ai lavoratori
  • l’implementazione delle politiche sociali
  • interventi mirati su sanità, scuola, università e ricerca, cultura, sicurezza, informazione, innovazione e trasporti.

Alcune importanti novità interessano direttamente le attività di Invitalia e della sua controllata Mediocredito Centrale (MCC)

Viene ampliata la platea dei beneficiari della misura, elevando da 45 a 55 anni la loro età massima.

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni, in particolare:

Viene ampliata la platea dei beneficiari:

  • il finanziamento Resto al sud ha modificato l’età massima dei beneficiari, può essere concesso agli under 56. (Art.1 Comma 170)

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

Perché scegliere noi?

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Bando ISI INAIL 2020

Salute e sicurezza sul lavoro: Bando ISI INAIL 2020

Il Bando ISI INAIL 2020 ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti.

A chi si rivolge?

Destinatari dei finanziamenti sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura e le medio/grandi imprese dell’agricoltura e, per l’asse 2 di finanziamento anche gli Enti del terzo settore.
Sono escluse le micro e piccole imprese dell’agricoltura primaria, alle quali è riservato il Bando ISI Agricoltura 2019/2020 pubblicato il 6 luglio 2020.

 

Cosa finanzia?

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese in 4 Assi di finanziamento:

  • Asse 1 – Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  • Asse 2 – Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC);
  • Asse 3 – Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  • Asse 4 – Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività:
    • Codici ATECO A03.1 – Pesca
      Codici ATECO C31 – Fabbricazione di mobili

Quali sono le agevolazioni?

  • Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA.
    Il finanziamento concesso non potrà essere superiore al 65% dell’importo totale del progetto con i seguenti limiti:
  • Assi 1, 2, 3, fino al massimo erogabile di 130.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 5.000,00 Euro. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale di cui all’allegato (sub Asse 1.2) non è fissato il limite minimo di finanziamento;
  • Asse 4, fino al massimo erogabile di 50.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 2.000,00 Euro.

Quali sono i tempi?

Le date di apertura e chiusura della procedura informatica del Bando ISI INAIL 2020 , in tutte le sue fasi, saranno pubblicate sul portale dell’Istituto, nella sezione dedicata all’Avviso ISI 2020, entro il 26 febbraio 2021.

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Formazione 4.0

Formazione 4.0: l’agevolazione che forma il tuo dipendente

La Formazione 4.0: Credito di imposta per la formazione dei dipendenti.
Il Decreto direttoriale 9 giugno 2020 disciplina l’intervento agevolativo sulla Digital Transformation istituito all’articolo 29, commi da 5 a 8, del Decreto crescita, finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

A chi si rivolge?

A tutte le imprese risiedenti in Italia indipendentemente:

  • Dalla forma giuridica;
  • Dalle dimensione aziendale;
  • Dal settore economico;
  • Dal regime contabile;
  • Dalle modalità di determinazione del reddito.

Tra i soggetti beneficiari rientrano anche gli enti non commerciali a condizione che svolgano attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa.

Sono compresi anche consorzi e le reti soggetto che, ai fini delle imposte sui redditi, figurano tra gli enti commerciali oppure tra quelli non commerciali.

Sono Escluse dall’applicabilità della misura le Imprese in difficoltà’ ai sensi dell’articolo 2, punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014 e le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del D.Lgs. N. 231/2001.

Quali sono le attività ammesse?

Attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie:

  • previste dal Piano nazionale Impresa 4.0 (big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, simulazione e sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva (o stampa tridimensionale), internet delle cose e delle macchine integrazione digitale dei processi aziendali.
  • applicate in ambiti specifici (vendita e marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione)

 

NB: Sono espressamente escluse le attività di formazione svolte in ottemperanza alla normativa su salute e sicurezza, protezione dell’ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione.

Cosa agevola?

Il costo aziendale (retribuzione lorda, fino al 30% di quella annua lorda) del personale dipendente (compreso gli apprendisti) impegnato nelle attività di formazione 4.0 sia come «discente» che come «docente» o «tutor», limitatamente alle ore o alle giornate dedicate alla formazione.

Le spese ammissibile devono risultare da una certificazione rilasciata da Revisore iscritto all’Albo nella sezione A.

Per il 2020 è concesso un credito d’imposta nelle attività di formazione 4.0 (delle spese ammissibili) pari a:

  • 50 % per le micro e piccole imprese fino ad un massimo di € 300.000,00;
  • 40% per le medie imprese fino ad un massimo di € 250.000,00;
  •  30% per le grandi imprese fini ad un massimo di € 250.000,00.
  • non concorre a formare la base imponibile Ires/Irpef e Irap 
  • è cumulabile con altri aiuti di Stato aventi ad oggetto le stesse spese ammissibili, nel rispetto delle  intensità massime di aiuto previste dal Reg. n. 651/2014 (art. 31, punti 4 e 5)

 

 

 

Per tutte le imprese, fermi restando i limiti massimi annuali, la misura del bonus è aumentata al 60% nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione 4.0 ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.

NB: Per le imprese non soggette a revisione legale dei conti, le spese di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta fino a 5.000,00 euro.

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto grazie al Decreto Rilancio che è stato approvato in Senato e sono state introdotte e confermate importanti novità sugli inventivi Resto al Sud.

Aumenta il fondo perduto e il finanziamento massimo, confermato il contributo liquidità per Resto al sud

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni per chi presenta la domanda a partire dal 19 luglio 2020, in particolare:

per le iniziative svolte in forma individuale:

  • il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro (art. 245 bis)

per tutte le iniziative:

  • il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% delle spese ammissibili
  • il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi passa dal 65% al 50%

Inoltre è stato confermato (art. 245) che le imprese finanziate con Resto al Sud possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

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Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Avviso S.Fi.N.
Strumento finanziario per il sostegno agli investimenti produttivi in Campania attuato in procedura negoziale con partecipazione del FRI regionale di Cassa Depositi e Prestiti

A chi si rivolge?

Investimenti produttivi in Campania rivolti alle Grandi Imprese, in forma singola o aggregata in forma di rete di imprese (non superiore a 4), come disciplinate dalla Legge n. 33 del 9 aprile 2009 come modificata dalla Legge n. 122 del 30 luglio 2010, con sede legale e/o unità locale nella Regione Campania o impegnarsi ad averla.

NB: 15mln dei 91mln stanziati sono destinati ai comuni (24) rientranti nelle aree di crisi appartenenti ai Poli di: Acerra-Marcianise-Airola, Castellamare-Torre Annunziata; Battipaglia-Solofra.

Sono ammissibili i programmi d’investimento in attivi materiali e immateriali, rientranti nei seguenti settori:

  • Aerospazio;
  • Automotive e cantieristica;
  • Agroalimentare;
  • Abbigliamento e moda;
  • Biotecnologie e ICT;
  • Energia e Ambiente;
  • Turismo.

Attività Ammesse

Ambiti di intervento:

  • Realizzazione di nuove Unità produttive;
  • Ampliamento di Unità produttive esistenti;
  • La diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente;
  • Cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’Unità produttiva esistente;
  • Potenziamento e miglioramento della offerta ricettiva e, eventualmente, delle attività integrative, dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto;
  • Aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi o negli edifici delle unità locali oggetto dell’investimento.
  • Acquisizione di un’Unità produttiva esistente, adeguamento e messa in sicurezza degli spazi aziendali anche comuni;
  • Impianti, macchinari ed attrezzature in linea con la vigente normativa emergenziale;
  • La realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione, di ventilazione e aerazione ai fini di abbattere e diminuire il rischio di diffusione del virus;
  • Investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie per il potenziamento dei sistemi di digitalizzazione delle funzioni aziendali e dell’utilizzo da remoto;
  • L’implementazione digitale delle strategie di commercializzazione con particolare riferimento all’e-commerce.

Cosa Finanzia

Il programma di investimento dovrà essere realizzato in 18 mesi.

Spese ammissibili:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5% dell’importo complessivo;
  • fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 40% dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento, ad eccezione del settore turistico per il quale sono ammissibili nella misura massima del 70%;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ad eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di Unità produttive di cui all’art. 7, comma 1;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate;
  • concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 % dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento.
  • Per le sole PMI sono ammissibili anche le spese relative a consulenze connesse al Programma d’investimento, nella misura massima del 4% dell’importo agevolabile per ciascun Programma d’investimento.

Agevolazioni

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.
Le agevolazioni previste sono:

  • Contributo a fondo perduto agli investimenti nella misura di: – massimo 35% se il Soggetto Beneficiario è una Piccola Impresa; – massimo 30% se il Soggetto Beneficiario è una Media Impresa; – massimo 20% se il Soggetto Beneficiario è una Grande Impresa;
  • Finanziamento bancario a copertura del restante 65% del programma di spesa previsto, di cui circa la metà a tasso agevolato e metà a tasso di mercato;
  • Contributo a fondo perduto agli interessi sul finanziamento Agevolato;
  • per le sole PMI, Garanzia su finanziamento a breve/medio termine, a tasso di mercato, erogato dal sistema bancario, relativo agli investimenti in capitale circolante

La presentazione dei progetti sarà consentita a partire dal 05 Agosto 2020 con procedura a sportello, ovvero valutate in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento risorse.

Perché scegliere noi?

Questa è una opportunità da non perdere; l’importo complessivo delle pese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.

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Incentivo Anti-covid

L’incentivo anti-covid per novanta imprese Resto al sud

Novanta imprese che hanno usufruito del finanziamento Resto al Sud, hanno ricevuto l’incentivo anti-Covid a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio come sostegno aggiuntivo per far fronte alle esigenze di liquidità.

Contributo a fondo perduto

Per salvaguardare la comunità aziendale e i livelli occupazionali e far fronte alla crisi di liquidità scaturita dall’emergenza Covid-19, le imprese finanziate con Resto al Sud hanno già iniziato a ricevere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio.

Invitalia, con un mese di anticipo rispetto al termine fissato dal decreto, ha effettuato le prime erogazioni dell’incentivo anti-covid per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro alle 90 imprese che a giugno ne avevano fatto richiesta per salvaguardare la loro continuità e non compromettere lo start up della loro iniziativa a seguito del lockdown.

Investimenti per la digitalizzazione

Questo ulteriore incentivo permetterà inoltre, ai beneficiari di Resto al Sud, di realizzare gli investimenti necessari per adeguarsi ai nuovi comportamenti di consumo della clientela, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei loro processi produttivi e gestionali: ad esempio l’utilizzo dell’e-commerce e del contactless non soltanto come modalità di pagamento, ma anche di prenotazione e fruizione di un servizio turistico-culturale o eno-gastronomico.

Riprogettare l’attività

Resto al Sud si conferma, quindi, anche in considerazione dei mutamenti di scenario post Covid-19, un’opportunità concreta non soltanto per avviare nuove realtà produttive, ma anche per riprogettare o consolidare quelle già avviate, consentendo alle stesse di ripartire diversificando il loro sistema d’offerta e rapportandosi al mercato con un prodotto o servizio rinnovato e più competitivo.

Resto al Sud

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese con un limite di 50mila euro per ogni richiedente, arrivando a un massimo di 200mila euro nel caso di società composte da quattro soci. I fondi disponibili ammontano a 1miliardo e 250milioni di euro. Il programma copre spese per ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e le telecomunicazioni, spese di gestione, massimo 20% del programma di spesa.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

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Investimenti produttivi per le Imprese: FRI Campania

Investimenti produttivi per le Imprese: FRI Campania

Regione Campania, Sviluppo Campania, cdp, Abi

Grazie alla convenzione di CDP, ABI, Regione Campania e Sviluppo Campania, le imprese potranno avvalersi di un nuovo strumento agevolativo per il sostegno agli investimenti produttivi in Campania per 400 milioni di euro.

Si tratta di una agevolazione che si avvale del Fondo Rotativo per le Imprese (FRI) e sarà impiegato a livello regionale per le imprese che investono per l’attivazione di investimenti (400 milioni di euro) nei seguenti settori strategici:

  • Aerospazio
  • Automotive e cantieristica
  • Agroalimentare
  • Abbigliamento e moda
  • Biotecnologie
  • Ict
  • Energia e ambiente
  • Turismo

Un focus particolare sugli investimenti produttivi per le imprese più urgenti in relazione al Covid 19 (adeguamento spazi aziendali, messa in sicurezza, digitalizzazione, etc…).

Lo strumento prevede la concessione alle imprese beneficiarie, selezionate da Sviluppo Campania, di contributi a fondo perduto agli investimenti concessi nella misura massima del 35% dei costi ammessi di ciascun progetto, a valere sulle risorse appositamente stanziate dalla Regione fino a 102 milioni di euro.

A copertura della restante parte dell’investimento, CDP concederà un finanziamento di durata massima di 10 anni, in pool con il sistema bancario, al quale, inoltre, sarà affidata la valutazione creditizia delle imprese. Sulla quota di finanziamento di CDP, concessa a un tasso standard e nella misura massima del 40% dell’investimento, sarà erogato dalla Regione un contributo ad abbattimento degli interessi.

Gli investimenti ammissibili saranno compresi tra 500 mila e 3 milioni di euro.

Vuoi approfondire l’argomento? Qui trovi il comunicato stampa.

 

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Aggiornamenti Nuove imprese tasso zero

Importanti Aggiornamenti Nuove imprese tasso zero

Giugno 2020: importanti aggiornamenti per Nuove imprese tasso zero, l’incentivo nazionale rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni e donne di qualsiasi età  che desiderano avviare una nuova micro impresa nell’ambito di settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi a imprese o persone, commercio di beni e servizi, turismo, attività turistico-culturale o innovazione sociale su tutto il territorio nazionale.

Cos’è Nuove imprese a tasso zero?

Nuove imprese a tasso zero è l’incentivo per i giovani e le donne che vogliono diventare imprenditori in Italia grazie ad un finanziamento a tasso zero per progetti di impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro.

Come funziona?

Investment & Fund Research può aiutarti nel verificare se hai i requisiti di accesso. Ti aiuteremo nella compilazione della domanda e nella presentazione telematica che sarà valutata da Invitalia in base all’ordine cronologico di arrivo.

Il progetto imprenditoriale deve essere accurato e fattibile per essere valutato positivamente e per accedere alle agevolazioni.

Novità e aggiornamenti di Giugno 2020

In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, di seguito i principali  aggiornamenti Nuove imprese a tasso zero di giugno 2020:

  • Ampliamento dei beneficiari anche alle imprese già costituite fino a 5 anni.
  • Aumento fino al 90% della quota di finanziamento a tasso zero per le imprese costituite da almeno 36 mesi:
  • Diminuzione della quota capitale proprio al 10%
  • Aumento della durata del mutuo da 8 a 10 anni
  • Aumento del limite massimo di spese ammissibili al finanziamento fino a 3 milioni per le imprese già costituite da almeno 3 anni
  • Costi iniziali di gestione fino al 20% del totale dell’investimento.

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Microcredito Imprenditoriale

Microcredito Imprenditoriale per chi l’impresa in difficoltà

Il microcredito imprenditoriale è uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione finanziaria di coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale perché non dispongono di sufficienti garanzie.

A chi si rivolge?

  • Lavoratori autonomi titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti;
  • Imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti;
  • Società di persone, società tra professionisti, s.r.l. semplificate e società cooperative, titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti.

Quali sono le attività ammesse?

Il microcredito è uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione finanziaria di coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale perché non dispongono di sufficienti garanzie.

Lo strumento del microcredito, nella forma di “microcredito imprenditoriale”, si rivolge a tutti coloro che intendono avviare o potenziare un’attività di microimpresa o di lavoro autonomo e/o che hanno difficoltà di accesso al credito bancario.

Cosa finanzia?

Spese ammissibili (solo beni nuovi):

  • Acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all’attività;
  • Pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti soci lavoratori;
  • Sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale;
  • Ripristino capitale circolante;
  • Operazioni di liquidità;
  • No ristrutturazione del debito.

Quali sono le agevolazioni?

Mutuo chirografario: durata massima 84 mesi, incluso un eventuale periodo di preammortamento, erogato da una delle Banche Convenzionate (vai all’allegato).

  • Importo max € 25.000,00, che possono diventare € 35.000,00 se le ultime 6 rate pregresse sono state pagate in maniera puntuale e se lo sviluppo del progetto finanziato risulta in linea con il raggiungimento dei risultati previsti.
  • Garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le PMI (80% dell’importo finanziato);
    la Banca potrà richiedere ulteriori garanzie personali (non reali) solo relativamente alla parte non coperta dalla garanzia pubblica.

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